La bolletta è il nostro indicatore principale per capire se stiamo spendendo troppo o se siamo nella media. Ma sappiamo veramente cosa paghiamo?
Vediamo cosa viene considerato nella Bolletta Elettrica:
- Il 42% della nostra spesa riguarda la voce Spesa per la materia Energia che include materia prima e costi di vendita (costi di acquisizione clienti, marketing...);
- Il 13% riguarda le Imposte: cioè accisa sui consumi e Iva;
- Il 20% sono costi di Trasporto e gestione contatore: costi tecnici per fare arrivare la corrente alle nostre case e il contatore che viene installato;
- Infine il 25% sono Oneri di sistema: questa è una delle voci più dibattute che considera svariate cose: Incentivi alle fonti rinnovabili (fotovoltaico in primis) e simili (58%), agevolazioni a imprese manifatturiero a forte consumo di energia (16%), promozione dell'efficienza energetica (13%), messa in sicurezza del nucleare (7%), agevolazione a Rete Ferroviaria Italiana (2%), bonus elettrico sociale per famiglie in difficoltà economiche (2%), sostegno alla ricerca nel settore (1%), compensazione per le imprese elettriche minori (1%) e produzione di energia da rifiuti non biodegradabili (0,05%).
Non tutti questi costi sono facilmente "digeribili", ma sta di fatto che il prezzo reale della nostra bolletta deriva da questo.
Diamo un occhio alla Bolletta del Gas:
- Il 39% è Spesa per la Materia gas, comprensiva di materia prima e costi di vendita;
- Il 38% riguarda le Imposte: accisa sui consumi, addizionali regionali (non in tutte le regioni) e Iva;
- Il 19% per Trasporto e gestione del contatore;
- Ed infine un 4% di Oneri di sistema che vengono distribuiti tra: progetti di risparmio energetico e sviluppo tecnologico nel settore, riallineamenti tra entrate e uscite delle aziende nella distribuzione e nella commercializzazione, inoltre questi fondi vengono utilizzati per le spese che i distributori devono sostenere per interrompere la fornitura dei clienti morosi.
Questo è ciò che noi paghiamo, attualmente, sulle nostre bollette.
Ma i prezzi salgono veramente?
In realtà, in questo trimestre, i prezzi stanno calando e non di poco, ma bisogna sapere un paio di cose.
Prima cosa: i ribassi di fine marzo, calcolati sui consumi di una famiglia tipo (2.700 kWh di energia elettrica e 1.400 mc di gas all'anno), riguardano solo il mercato tutelato, quello in cui le tariffe sono stabilite dall'Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (ARERA) e sono applicate agli utenti che non hanno scelto un fornitore di luce e gas sul mercato libero.
C'è però da sapere che le tariffe tutelate cambiano ogni tre mesi e che quindi a luglio ricambieranno e di nuovo a ottobre, poi a gennaio...e così via. Quindi ok che sono migliorate, ma il mercato tutelato è e sarà molto variabile.
Un altra cosa da sapere è che, dal 2017 ad oggi, in realtà più che ribasso dei prezzi, c'è stato un riallineamento, sia per il gas che per la luce elettrica. Questo attraverso sali e scendi continui dovuti a svariati elementi, tra i più importanti quello geopolitico (ricordate le sanzioni all'Iran con rialzi del petrolio e del gas) ad elementi di natura climatica, come la maggior richiesta di energia elettrica per i condizionatori e i climatizzatori durante i periodi estivi. Tutti questi elementi contribuiscono ad un andamento altalenante negli anni, che però, come anticipato, dal primo trimestre 2017 ad oggi, ci riporta ad un prezzo nella norma.
C'è anche un secondo elemento che emerge dall'analisi delle tariffe nella loro composizione: e cioè che la porzione della bolletta che scende è solo quella della spesa per la materia energia. Tutto il resto, tra cui spese per trasporto e contatore, ma anche imposte e oneri di sistema, non si riduce affatto, anzi in alcuni casi sale. Peccato, perché sul totale della spese questi costi incidono e non di poco.
Infine un altra cosa importante da sapere è che il Mercato Libero, nonostante tutto, conviene quasi sempre. Intanto gli oneri di sistema sono gli stessi sia per il mercato libero che per quello tutelato, quello che cambia tra i due mercati è il costo della materia prima, che è ciò su cui si basa la concorrenza tra gli oltre 700 operatori nati dopo la liberalizzazione. Ora, in ragione degli ultimi cali sul mercato tutelato, si potrebbe pensare che sia più conveniente, ma in realtà non è così. A causa delle forti variazioni dei prezzi delle materie prime, chi ha scelto di rimanere sul mercato tutelato ha speso di più di chi ha scelto una tariffa sul mercato libero, purché l'abbia scelta a prezzo bloccato e conveniente. Ed è qui il punto cruciale: non è detto che sul mercato libero l'offerta sia meno cara. Purtroppo attualmente il prezzo medio pagato dai clienti è maggiore rispetto a quello della Tutela, e questo perché è ancora difficile riconoscere l'offerta migliore, complice la complessità del mercato e le tante pratiche scorrette di alcuni venditori, ma dall'altro lato rimane ancora un agrande incertezza rispetto alla chiusura del mercato tutelato, già rinviata due volte, ad un anno dalla scadenza ci sono ancora troppe incognite.
Riassumendo possiamo dire che, annunci a parte, in realtà più che un calo in bolletta, torniamo a spendere cifre normali. E, se l'energia scende, gli oneri di sistema sono a +17%.
Il Mercato Libero conviene ancora, ma solo se si sceglie la tariffa conveniente spulciando tra i vari siti che offrono le prove comparative (Altroconsumo)
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